giovedì 10 febbraio 2011

il Paradiso dello Chineur

A chi è amante dei mercatini delle pulci e dell'antiquariato, non potrà essere sfuggito il grande mercato che si tiene a Isle sur la Sorgue  in Provenza 2 volte all'anno. Erano 5 anni che tenevo in croce mio marito per spararsi 600km e ,alla fine, mi ha accontentata. "ok sarà il mio regalo di anniversario" ed io ho esultato. Nei giorni precedenti alla partenza,ero elettrizzata come una bambina.Credo mi sia capitato poche volte di sentirmi così per un viaggio. Si vede che era atteso e desiderato da molto tempo. Dovete sapere che mio marito non ama fare lunghi viaggi in macchina, ha paura dell'aereo e ,il treno lo trovavo sconveniente io visto che pensavo di ritornare con il mondo nelle valigie! Così siamo partiti, con il nostro Leo ignaro di quello che gli aspettava....


Uno degli scorci del paesino che ci ha subito fatto innamorare del luogo. Proprio questo ponticello appartiene all'hotel-ristorante dova abbiamo alloggiato. Inutile dire che era talmente romantico da dover pensare di tornarci da soli!
Vi dò una idea dello stile dei negozi. Non so voi, ma a me fanno impazzire!




Il vecchissimo caffè della piazza.

e questo balcone?

 Le Chineur è un carinissimo ristorante lungo la Sorgue. E sì (non sono i vostri occhi), sul balcone ci sono dei vecchi tricicli e alle finestre vecchie macchine da cucire. Purtroppo non ho fotografato le salette, ma dentro c'era di tutto: credenze anni '50, vecchi seggioloni per i bimbi, i tavolini fatti con i mobiletti delle macchine da cucire. Insomma non mangiavo, osservavo e basta! Ottimo modo di fare la dieta ,direi!


come si fa a non fotografare le persiane del colore tipico provenzale, carta da zucchero?
Ah ma lo sapevate perchè l'utilizzo di questo colore? Perchè si diceva che tenesse lontano  certi insetti.Sarà, a me piace un sacco. Ho persino chiesto alla mia vicina di casa di cambiare il colore delle nostre persiane con questo colore......


da questa idea ho preso spunto per dare  nuova vita alla mia porta di casa. Presto vi farò vedere l'enorme faticata che si è fatta per realizzarla. Ma ne siamo entusiasti!

meravigliosi dettagli per impreziosire l'entrata dei negozi. Davvero un'altra cultura!

Ma direi di passare alle immagini del paesino trasformato in un enorme mercatino....Non dirò nulla, lascio a voi i commenti. Lustratevi gli occhi!


cercate un gazebo?



Per chi non lo conosce, vi dirò che a parte il parco del paese pieno di venditori stranieri ,il resto del paese è diviso in quartierini di antiquari e non ,che hanno i capannoni fissi. Ogni quartierino ha il suo bar o ristorante, una vita a sè. Eccovi degli esempi.


é Leo...vi sembra felice ma in realtà cominciava a stufarsi!

e quì eravamo alla ricerca di una vecchia grata da incastonare nella nostra porta di casa. Dunque scatta il reportage!

il giardino di un negozio

davvero un altro modo di concepire il negozio

ma nulla è lasciato al caso
Davanti a questo negozio sono rimasta imbambolata....
 


questo è parte del lungo ingresso perchè il negozio vero e proprio è in fondo.La proprietaria ha pensato bene di creare come un'ambiente familiare come fosse una stanza della propria casa.Direi molto accogliente e ....molto inglese!Non so se notate il rivestimento del divano: iuta sfilacciata.


particolari in ceramica della facciata della vecchia villa del parco


 Potevamo perderci il mercato della domenica? Con questi colori,no!



cosa spunta da quel cappello? una testina vintage. Alla domanda " scusi ,è in vendita?" cosa poteva rispondermi ?"No" perchè oramai sono rare. Uff,io ci ho provato!
Bè ,vi dirò: per me sono stati 3 giorni molto concitati dove mi concedevo la pausa solo per mangiare. Per il resto lasciavo la famiglia in albergo e io, zaino in spalla, continuavo a girovagare tra le bancarelle per non  perdere nulla. E ogni volta che passavo negli stessi posti mi sembrava di vedere qualche oggetto in più. Ho dormito poco come se ogni giorno stessi davanti alla televisione ininterrottamente. Ero carica di immagini, nozioni e idee da non riuscire a far riposare il cervello. Ma con cosa siamo tornati a casa? Con poco o quasi nulla, ma con la felicità per aver finalmente conosciuto una piccola parte della Provenza sinora vista solo nelle riviste. Ovviamente l'albergo è già prenotato per la prossima Pasqua! Vi saprò dire.....

Concludo con una carrellata di fotine che toccano il cuore....



ma non vi sembra lo scenario di un capolavoro di Austen?

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